“DECRETO TRASPARENZA”: SUPPORTO UFFICIO LEGALE ANCL

L’ANCL, ha deciso di intervenire per supportare gli iscritti attraverso il proprio Ufficio Legale in merito al “Decreto Trasparenza”.

Agli associati ANCL

Prot. n. 1015/Pres.
Roma, 23 settembre 2022

Oggetto: supporto Ufficio Legale ANCL in merito al “Decreto Trasparenza”. Intervento a favore degli associati e delle aziende loro clienti che hanno ricevuto o riceveranno sanzioni illegittime.

          Gentile Collega,
l’ANCL, anche alla luce delle contraddittorie circolari dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro del 10 agosto e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 20 settembre che molti dubbi e pochi chiarimenti forniscono sul c.d. “Decreto Trasparenza”, ha deciso di intervenire per supportare gli iscritti attraverso il proprio Ufficio Legale.
        A tal proposito, l’Associazione rende noto di aver avviato un nuovo filone d’azione finalizzato a tutelare gli associati e le imprese clienti colpiti da sanzioni illegittime del d.lgs. n. 104/2022 in violazione della direttiva (UE) 2019/1152. L’intervento consisterà nel sostenimento dei costi dei professionisti dell’Ufficio Legale ANCL che, se necessario, potranno impugnare le suddette sanzioni illegittime ricevute dai clienti dei colleghi associati.
          Si ricorda che nei “Considerando” della citata Direttiva, al n. 45 si legge che “Gli Stati membri dovrebbero prevedere sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive in caso di mancata ottemperanza agli obblighi derivanti dalla presente direttiva”.
          Tali principi non sembrano in linea con quanto si legge nel testo normativo né per le finalità meramente ed esageratamente punitive delle sanzioni né per ciò che concerne il parametro della proporzionalità tra l’eventuale violazione e la sanzione comminata.
        Si ribadisce, inoltre, che il punto 48 della medesima premessa della Direttiva prevede espressamente che: ”Nell’attuare la presente direttiva, gli Stati membri dovrebbero evitare di imporre vincoli amministrativi, finanziari e giuridici di natura tale da ostacolare la creazione e lo sviluppo di micro, piccole e medie imprese. Gli Stati membri sono pertanto invitati a valutare l’impatto dei rispettivi atti di recepimento sulle piccole e medie imprese per accertarsi che non siano colpite in modo sproporzionato, riservando particolare attenzione alle microimprese e agli oneri amministrativi, e a pubblicare i risultati di tali valutazioni”.
          A fronte di questa necessità di evitare un impatto negativo sulle piccole e medie imprese, auspichiamo che il nuovo Governo intervenga per modificare il testo del Decreto, eliminando una serie di criticità che generano delle conseguenze sfavorevoli per imprese e lavoratori in contrasto con le finalità della Direttiva europea.
          L’ANCL adotterà ogni misura di tutela disponibile, giudiziale e stragiudiziale, e si farà carico dei relativi oneri, per evitare che i Consulenti del Lavoro associati e le imprese clienti siano colpiti ingiustamente da una normativa (e dalla successiva prassi amministrativa) che di trasparente e chiaro ha ben poco.

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